Lo stesso TiO2 fu ufficialmente nominato e creato in laboratorio alla fine del 1800. Fu solo all’inizio del XX secolo che iniziò la produzione di massa e divenne un’alternativa più sicura agli altri pigmenti bianchi.

Titanium Dipxide

L'elemento titanio e il composto TiO2 esistono in tutto il mondo, correlati ad altri elementi come il ferro, e sono presenti in varie rocce e minerali (compresi alcuni componenti della sabbia delle spiagge). Il titanio è più comunemente presente sotto forma di minerale ilmenite (un tipo di minerale di ossido di ferro e titanio) e talvolta sotto forma di minerale rutilo (una forma di TiO2). Questi composti molecolari inerti devono essere separati attraverso processi chimici per produrre TiO2 puro.

Come viene estratto il biossido di titanio?

La purezza dell'estrazione del TiO2 dalle molecole contenenti titanio dipende dalla composizione del minerale originale o delle materie prime. Per produrre TiO2 puro vengono utilizzati due metodi: metodo al solfato e metodo al cloruro.

La principale fonte naturale di biossido di titanio è il minerale estratto di ilmenite, che contiene il 45-60% di TiO2. Da esso o dai suoi derivati ​​concentrati (chiamati scorie di titanio) è possibile produrre TiO2 puro utilizzando processi al solfato o al cloruro.

Metodo del solfato e metodo del cloruro

Tra questi due metodi di estrazione, il metodo al solfato è attualmente il metodo più popolare per la produzione di TiO2 nell’Unione Europea, rappresentando il 70% delle fonti europee. Il restante 30% è il risultato del processo di clorazione. Su scala globale, si stima che circa il 40-45% della produzione mondiale sia basata sul metodo del cloruro.

Essendo una sostanza ampiamente utilizzata con molteplici usi, sono in corso ricerche per migliorare i processi di produzione, ridurre l'uso di sostanze chimiche e la produzione di rifiuti e riciclare eventuali sottoprodotti.